Il 2021 passerà alla storia come un anno di boom per il mercato dello yachting. Per numero di vendite, fatturato e ordini, i risultati raggiunti offuscano tutti gli esiti raggiunti in precedenza. Nel 2021, 154 yacht sono stati completati, un numero superiore rispetto al 2020 e destinato a salire nel 2022. All’inizio del 2022, ben 604 superyacht erano in costruzione, un quinto in più dell’anno precedente (erano 558 nel 2021). La disponibilità sul mercato di yacht usati si sta rapidamente esaurendo.
Possiamo già prevedere che difficilmente il 2022 eguaglierà il predecessore in termini di vendite e volume d’affari, anche per le mutate e più difficili circostanze mondiali. Per citarne solo un paio: i tempi di attesa degli ordini ai cantieri si sono ampiamente dilatati a causa delle difficoltà di approvvigionamento dei componenti; il conflitto in Ucraina sta colpendo l’industria direttamente e indirettamente, poiché il conflitto non induce certo ottimismo e fiducia nel futuro.
Nonostante questo, si può senza dubbio affermare che il mercato dello yachting ha mostrato una resilienza invidiabile e per certi versi inaspettata in questi anni di pandemia, anche rispetto ad altri settori dell’industria e del turismo. Ecco alcune delle ragioni di questo successo.

1. Lo yacht: un’isola felice per vivere ‘distanziati’ dal mondo

Mai come in questi ultimi anni è stato utilizzato (e abusato) il termine ‘distanziamento’. Cosa c’è di meglio di un’imbarcazione per salpare al sicuro, sfuggendo da un pericoloso contagio? In un’epoca di globalizzazione con tutti i suoi risvolti anche negativi e di paura per le possibili conseguenze delle malattie, questo trend non può che essere in ascesa.
Il confronto col virus ha condizionato le scelte degli armatori, molti dei quali si sono orientati sugli yacht explorer, imbarcazioni di lusso che condividono alcune caratteristiche con i supply vessel militari e con i rimorchiatori. Rispetto agli altri yacht possiedono la capacità di navigare in qualsiasi condizione e hanno una grandissima autonomia perché dotati di serbatoi di grande capacità e spazi supplementari per lo stoccaggio delle provviste. Navigando su uno yacht explorer si riduce l’esigenza di toccare terra rispetto agli yacht tradizionali.
Il bellissimo Virgin Gold è uno yacht explorer costruito dal rinomato cantiere Horizon Yachts. Concepito per effettuare lunghe spedizioni e per raggiungere in totale sicurezza e autonomia i porti più remoti, vanta dotazioni molto superiori rispetto a quelle degli altri explorer. In condizioni eccellenti, è in vendita in esclusiva con EYI.

2. Sciogliere gli ormeggi per sfuggire al lockdown

La pandemia e il conseguente lockdown hanno fatto rompere gli indugi e sciogliere gli ormeggi. Chi lo yacht non l’aveva dopo questa esperienza l’ha comprato, chi l’aveva già ha colto l’occasione per prendere il largo. Dopo pandemia e lockdown si è avvertita l’esigenza di maggiore leggerezza e svago, per cui la filosofia del Carpe Diem ha preso il sopravvento.
La vendita di barche di lusso superiori ai 30 metri nei primi 9 mesi del 2021 è salita dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2019, ultimo anno pre-pandemia. Oltre 200 nuove costruzioni sono state varate da gennaio a settembre 2021, contro le 165 del 2019. L’order book dell’italiana Ferretti ha registrato ordini superiori ai 900 milioni di euro (1.04 miliardi di dollari) nel periodo gennaio-settembre 2021, ben oltre i 691 milioni di euro registrati in tutto il 2019.
Insomma, la pandemia ci ha fatto comprendere quanto fuggevole e caduca sia la nostra vita, invitandoci a cogliere i piaceri che la vita ci offre con maggiore leggerezza.
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3. Uno yacht per sognare ‘green’

In una realtà che talvolta si è rivelata simile a un incubo, cosa c’è di meglio di una casa galleggiante con cui navigare in un mare di sogni? Il charter ha spesso consentito di superare brillantemente le restrizioni imposte ai viaggiatori negli ultimi due anni.
L’attuale boom del charter testimonia la voglia di partire alla ricerca di lidi meravigliosi da esplorare. Il charter è esploso nel 2021, anche se in parecchi casi si trattava di prenotazioni pervenute l’anno precedente e ‘rimandate ‘causa Covid’. Il 2022 pare essere estremamente promettente, a giudicare dal volume di richieste registrate nei primi mesi dell’anno. Anche in questo caso, bisogna valutare le code dell’anno precedente e considerare il maggior utilizzo personale delle imbarcazioni da parte degli Armatori. Nonostante ciò, il 2022 sarà senz’altro un anno di cui sentiremo parlare anche per il charter.
Voglia di sottrarsi alle restrizioni e navigare a vele spiegate: così il 2021 è stato un anno record anche per la vendita di yacht a vela. Nuovo e usato, con una predilezione per gli yacht dotati di un sistema di propulsione ibrido, sulla strada per motori a zero emissioni.
Si fa un gran parlare nell’industria di motori ‘ecologici’, e i cantieri più importanti stanno lavorando su progetti pilota che consentano una maggiore sostenibilità ambientale.
Nell’aprile 2021 il cantiere Lürssen ha annunciato di aver venduto il primo yacht alimentato a metanolo ‘green’, un combustibile pulito. È del febbraio 2022 la notizia che Sanlorenzo sta costruendo uno yacht di 50 metri a idrogeno, mentre l’austriaca Silent Yachts prevede di completare a settembre il suo primo catamarano a propulsione solare, il Silent 100 Explorer.
In contemporanea, si è registrato un aumento di imbarcazioni a propulsione ibrida, quindi che non garantiscono zero emissioni ma che consentono una sostanziale limitazione dell’inquinamento. Le barche dotate di questi sistemi possono spegnere motori e generatori all’ancora e navigare con propulsione elettrica su brevi distanze.

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